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Ho cominciato ad agire nel 2005. La prima mossa è stata quella di contattare il presidente dell'associazione AUSER di Dolo-Mirano (VE) il quale si è subito mostrato interessato al problema. L'AUSER si è messa in contatto tramite il mio supporto,(ESTHER DAMION) con le autorità istituzionali del mio paese. Ho contattato il tre volte Senatore della Repubblica Federale Nigeriana : Senatore a vita AMEH EBUTE in quanto anche lui appartiene alla mia stessa tribù e comune (UGBOKOLO -OKPOKWU). C'è stato un fitto scambio di documenti tra le due parti. L'AUSER si è resa portavoce del Senatore ed ha contattato la Provincia di Venezia e la risposta positiva della Provincia ha dato vita ad un' importante progetto di sviluppo microeconomia tra la Provincia di Venezia ed il Governo Locale del Okpokwu ( lo Stato di Benue - Nigeria). Il progetto consiste in aiuti per l'ospedale locale, diffusione della microeconomia in tutto il territorio per creare posti di lavoro, creazione di alcuni pozzi per acqua potabile e aiuti umanitari per bambini affetti da HIV e altre malattie tropicali tipo lebbra , colera ecc. Parallelo a questo progetto abbiamo dato vita ad un'associazione umanitaria in Nigeria : la RAINBOW RESCUE FOUNDATION ,che collabora con la Provincia di Venezia ,di cui il Senatore EBUTE è Presidente e vive in Nigeria e io ESTHER DAMION ne sono la vice-presidente e risiedo in Italia.
Mi chiamo ESTHER DAMION e sono presidente dell'associazione umanitaria RAIMBOW RESCUE ASSOCIATION, fondata in NIGERIA nel 2007 con il nome Rainbow Rescue Foundation della quale ero vice-presidente. Sono arrivata in Italia nel 1989 dalla Nigeria dallo stato del Benue nella zona centrale (Cintura Media- Middle Belt). Sono originaria della zona rurale di un villaggio interno a circa 40 chilometri dalla città più vicina Ugbokolo nel comune di Okpokwu nello stato del Benue. Dopo tanti anni lontano da casa dovuti a vari problemi causati dal mio primo matrimonio, ci sono voluti 12 anni per poter ritornare al mio paese nel mio villaggio natale. Durante tutti questi anni mi è mancata la mia foresta e il ricordo delle scimmie che saltavano sugli alberi sopra le nostre teste non mi ha mai abbandonato. Mi ricordo di quando entravamo nella foresta affamati e ritornavamo con la pancia piena di frutta di foresta. Non avevamo giocattoli ,né televisione ,né luce e camminavamo scalzi. Per avere l'acqua, dovevamo percorrere 5 chilometri per arrivare al fiume e dopo esserci lavati riempivamo un secchio da portare in testa fino al villaggio. Durante il periodo di siccità, il fiume si seccava e la distanza per trovare l'acqua diventava molto più lunga. Nonostante il ricordo di un'infanzia piena di povertà, il mio desiderio è sempre stato quello di ritornare a quella mia terra, a quel mio villaggio per essere una di loro. Dopo 12 anni sono ritornata al mio villaggio ma non lo riconosco più. Tutti gli alberi che segnavano dei punti di riferimento quando viaggiavi a piedi o in macchina, sono stati tagliati. Tutta la zona è stata spogliata degli alberi ,tanto che la foresta rigogliosa che c'era è diventata savana. Se potessi paracadutarmi dall'aereo all'insaputa non sarei mai stata in grado di riconoscere la mia terra nonostante avessi attraversato a piedi e vissuto per 12 anni in quella zona.